Direttiva NIS 2
Rafforzare la sicurezza informatica in azienda e in Europa
Gli scopi della direttiva
NIS2 si concentra sull’innalzamento degli standard di sicurezza per proteggere le reti e i sistemi IT che supportano infrastrutture e servizi critici. Promuove inoltre una maggiore collaborazione tra gli Stati membri per rispondere rapidamente agli incidenti di sicurezza, creando un fronte comune contro le minacce informatiche.
Gli scopi della direttiva
NIS2 si concentra sull’innalzamento degli standard di sicurezza per proteggere le reti e i sistemi IT che supportano infrastrutture e servizi critici. Promuove inoltre una maggiore collaborazione tra gli Stati membri per rispondere rapidamente agli incidenti di sicurezza, creando un fronte comune contro le minacce informatiche.
Misure di sicurezza
Le aziende devono implementare misure di gestione dei rischi di cibersicurezza, tra cui: politiche di analisi dei rischi, gestione degli incidenti, continuità operativa, sicurezza della catena di approvvigionamento, crittografia, formazione in materia di cibersicurezza e autenticazione multi-fattore.
Tempistiche di esecuzione
La direttiva è entrata in vigore il 17 gennaio 2023 ed è stata recepita dagli Stati membri dal 17 ottobre 2024. In Italia, l’implementazione effettiva inizierà il 17 aprile 2025, quando l’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) avrà completato la lista dei soggetti obbligati ad aderire alla direttiva.
Tempistiche di esecuzione
La direttiva è entrata in vigore il 17 gennaio 2023 ed è stata recepita dagli Stati membri dal 17 ottobre 2024. In Italia, l’implementazione effettiva inizierà il 17 aprile 2025, quando l’ACN (Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale) avrà completato la lista dei soggetti obbligati ad aderire alla direttiva.
Sanzioni
Il mancato rispetto della Direttiva NIS2 può comportare sanzioni finanziarie significative. Le multe possono arrivare fino al 2% del fatturato annuo globale dell’azienda o fino a 10 milioni di euro. Oltre alle sanzioni economiche, le aziende rischiano danni reputazionali e perdita di fiducia da parte dei clienti.
Le aziende coinvolte
La direttiva si applica a una vasta gamma di settori, suddivisi in due categorie principali: soggetti essenziali e soggetti importanti. Inoltre, sono coinvolte anche le aziende che superano una fatturato annuo di almeno 10 milioni di euro o con più di 50 dipendenti.
Soggetti essenziali
Aziende e organizzazioni che operano in settori considerati critici per il funzionamento della società e dell’economia:
- Energia: produzione e distribuzione di elettricità, gas e petrolio.
- Trasporti: servizi di trasporto aereo, ferroviario, marittimo e stradale.
- Finanza: istituti di credito, fornitori di servizi di pagamento e infrastrutture di mercato finanziario.
- Sanità: ospedali e fornitori di servizi sanitari.
- Acqua: gestione e distribuzione di acqua potabile e acque reflue.
- Infrastrutture digitali: reti di telecomunicazione e data center.
- Pubblica Amministrazione: enti governativi e istituzioni pubbliche.
Soggetti importanti
Questa categoria include aziende che, pur non operando in settori essenziali, forniscono servizi significativi che possono influenzare la sicurezza e la stabilità economica. Tra queste:
- Fornitori di servizi digitali: motori di ricerca, e-commerce, cloud computing e servizi ICT.
- Settore manifatturiero: aziende che producono beni critici, come dispositivi medici e apparecchiature elettroniche.
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