Crescono gli investimenti in cybersecurity. Anche l’Italia aumenta la sua quota ma rimane il fanalino di coda delle economie del G7 pur subendo più attacchi rispetto agli altri paesi. Rivedere le misure adottate in azienda e rivolgersi agli esperti del settore è l’unica soluzione
La cybersecurity è un settore in continua crescita, tanto che il mercato globale ha raggiunto quota 1,9 miliardi di euro. Tuttavia, l’Italia risulta ancora essere il fanalino di coda in Europa per quanto riguarda gli investimenti in questo settore. Nonostante sia un tema di grande attualità, le imprese italiane faticano ad investire in modo adeguato nella cybersecurity, rischiando di rimanere esposte a possibili attacchi informatici.
Gli investimenti in cybersecurity in Italia
Nonostante la crescita in doppia cifra degli investimenti nel 2022, i dati riportano una inferiore sensibilità verso la cybersecurity in Italia che rimane il fanalino di coda tra i Paesi del G7.
Rispetto al 2021 il totale degli investimenti ha raggiunto i 1855 milioni di euro con un incremento del 18% sul 2021. Il notevole incremento è dovuto sostanzialmente all’aumento degli attacchi informatici operati per lo più da entità hacker legate alla Russia e a seguito dell’invasione dell’Ucraina.
Osservatorio “Cybersecurity e data protection”
Il CLUSIT ha rilevato che l’Italia nel 2022 ha ricevuto 188 attacchi classificati come incidenti gravi, crescendo molto più degli altri paesi e ricevendone il 7,6% del totale globale, contro il 3,4% del 2021. Oltre a quelli gravi ci sono numerosi altri attacchi considerati meno rilevanti ma che per una piccola-media azienda possono risultare molto impattanti.
Il politecnico di Milano nel suo Osservatorio «Cybersecurity e data protection» ha delineato uno scenario dove si evidenzia che le bande di cybercriminali puntano alle infrastrutture critiche mentre le aziende (64%), hanno registrato una crescita degli attacchi.
A fronte di un continuo aumento degli attacchi le aziende hanno potenziato gli investimenti rivedendo anche i processi e le modalità con cui affrontare il fenomeno. Il mercato della cybersicurezza cresce in modo significativo e questo rappresenta una buona notizia. La nuova Agenzia Nazionale per la Cybersicurezza e i fondi stanziati con il PNRR hanno un ruolo fondamentale per fare crescere il settore.
Italia ultima per investimenti nel settore della sicurezza informatica
Purtroppo, dobbiamo registrare un altro primato negativo per il nostro Paese che anche in questo settore pur vedendo crescere la spesa per la protezione informatica si ritrova fanalino di coda. Non a caso in Europa l'Italia è uno dei paesi maggiormente colpiti dal crimine informatico. Evidentemente la minore protezione delle nostre aziende permette azioni intrusive più facili.
Sebbene nel 2022 siano stati spesi circa 1,9 miliardi ci collochiamo all’ultimo posto tra le economie avanzate rappresentate nel G7 nel rapporto tra investimenti e Pil.
Tra i Paesi che maggiormente investono in questo settore gli USA e Gran Bretagna con lo 0,31% seguono gli altri con una quota tra lo 0,22 e il 0,18% della Germania mentre l’Italia è solo allo 0,1%
Quest'anno, il 61% delle grandi aziende ha deciso di aumentare le spese per la sicurezza informatica, di cui il 50% è destinato ai servizi e il resto alle soluzioni integrate. Solo la metà delle aziende gestisce il rischio con un processo integrato di risk management aziendale, mentre solo un terzo impiega metodi di quantificazione finanziaria del rischio.
Non esporre la tua azienda a rischi e costi insostenibili
Lo scenario statistico è fondamentale ma la domanda più importante è:
Cosa sta facendo la tua azienda per affrontare la sfida sul fronte della cybersecurity?
- Sei sicuro che la tua organizzazione sia preparata ad un evento importante da poter fare in modo di non bloccare l’operatività?
- Sei disposto ad assumerti il rischio di affrontare costi difficilmente sostenibili?
- L’unica soluzione è quella di adottare le contromisure necessarie poiché affidarsi alla speranza di non essere coinvolti in una situazione di attacco informatico non è la soluzione giusta.
Per questo, se non hai la struttura interna in grado di adottare le necessarie difese puoi rivolgerti agli specialisti del settore. Dare la sicurezza informatica in outsourcing è ormai una prassi consolidata
In ERITEL gestiamo la cybersecurity di numerose aziende, avvalendoci spesso di soluzioni hardware e software italiane. Adottare sistemi di difesa italiani permette una più facile gestione dei dati perfettamente in linea con la GDPR. Inoltre, ci sono soluzioni che sono progettate per realtà medio-piccole come la maggior parte di quelle del nostro Paese.
La cybersecurity la si paga sempre.
Se non la paghi prima, la paghi dopo e il conto molto spesso è tanto, ma tanto più salato.
Per ulteriori info non esitare a contattarci.