C’è bisogno di sicurezza informatica? Certamente, in primo luogo perché apparati e applicativi non sono mai perfetti, poi il crimine informatico è ormai organizzato in vere e proprie aziende. Le soluzioni ci sono ma la consapevolezza a volte ancora manca
Il traffico di dati attraverso internet, il sistema nervoso digitale del pianeta, così definito da Bill Gates nel lontano 1999, permea tutti i settori dell’economia e della vita personale di tutti noi.
La perpetua connessione tra gli apparati informatici di ogni tipo, quindi non solo i computer ma qualsiasi cosa abbia una capacità di connettersi, ha fatto esplodere quello che è sempre stato un problema ma che mai aveva raggiunto simili proporzioni:
La sicurezza informatica.
Il bisogno di sicurezza informatica inizia subito
Partiamo dall’assunto che niente è sicuro al 100%. Occorre quindi una continua attenzione e monitoraggio di ogni apparato e programma informatico che usiamo quotidianamente. Le aziende produttrici di hardware e software sfornano apparati e applicativi in continuazione per cercare di prevalere nel mercato e aggiungere funzioni e abilità ai loro prodotti. Questo di per sé rappresenta già un potenziale rischio. I tempi richiesti per il “go to market” sono sempre più ristretti ed è sempre più impellente il bisogno di sanare le falle di sicurezza. Ci ritroviamo così con software che necessitano di continui aggiornamenti che purtroppo non sempre siamo solerti ad applicare.
Le aziende del cybercrime
C’è poi tutto un mondo, ormai organizzato come proprie aziende, che lavora costantemente per trovare sistemi per prelevare furtivamente dati preziosi da poter rivendere o poter usare come arma di ricatto. Lo scopo è sempre lo stesso: fare denaro. L’epoca un po’ romantica del nerd con la felpa e cappuccio calata sulla testa che di notte si introduce nei sistemi informatici dei suoi bersagli è definitivamente tramontata. Le organizzazioni criminali lavorano in uffici come in una qualsiasi azienda legale.
Gli investimenti in sicurezza informatica
La sicurezza informatica è diventata quindi una priorità tra le voci di investimento aziendale. Sperare di non essere attaccati non è il modo migliore per proteggersi. Non si tratta di capire se saremo attaccati ma semplicemente di quando. È solo una questione di tempo. La fortuna non sarà dalla nostra parte perché non è una questione di fortuna ma di investimenti.
È necessario quindi mettere in atto misure per contrastare e in parte mitigare il fenomeno. Misure che ci sono e sono abbondanti, con numerose aziende che lavorano costantemente per questo. L’eterna lotta tra buoni e cattivi è più viva che mai.
La consapevolezza e il problema umano
Il vero scoglio semmai è la consapevolezza che ancora manca in numerose organizzazioni. Nel mese di maggio, secondo il report di Trend Micro, il nostro Paese è stato il primo in Europa per attacchi ransomware e malware subiti. In generale si attesta tra gli stati più presi di mira anche a livello globale. L’Italia è prima in Europa e quinta al mondo.
Questo è dovuto soprattutto alla mancanza della reale percezione del fenomeno. L’anello debole purtroppo più che la macchina è la persona. Fortunatamente ci viene in aiuto l’informazione che viene divulgata sempre più spesso, anche se fanno notizia solo le aziende di grande importanza mentre nessuno sa cosa succede alle PMI. Ora però è difficile trovare qualcuno che non sappia che i dati sono in costante rischio e questo è già un notevole passo in avanti.
Il ruolo dello Stato
L’istituzione dell’Agenzia per la Cybersicurezza Nazionale (ACN) è un grande successo che conferma come il problema della sicurezza informatica è stato recepito ufficialmente anche dallo Stato. L’incrocio di dati tra Stato, privati cittadini e aziende è continuo e quindi era fondamentale dotarsi di una istituzione nazionale. La sicurezza informatica è a tutti gli effetti un problema di sicurezza nazionale.
Le aziende devono difendersi
Le aziende quindi, come sono abituate a difendere i confini fisici devono abituarsi a difendere anche quelli cibernetici che sono di gran lunga più labili e quindi presentano più rischi. Il bisogno di sicurezza informatica è in aumento. In ERITEL, abbiamo riscontrato una maggiore e costante richiesta di soluzioni in grado di contrastare e mitigare le intrusioni non autorizzate che comportano anche problemi legali non trascurabili.
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