Il Digital Transformation Officer (DTO), spesso indicato anche come Chief Digital Officer (CDO) o Chief Transformation Officer (CTO), è il responsabile della trasformazione digitale di un’azienda. Si occupa di guidarla verso un modello di business ad alto contenuto digitale, migliorando i processi e i servizi.
Le PMI, che sono il principale tessuto industriale italiano, sono chiamate a uniformarsi sempre più attraverso determinate pratiche tipiche delle grandi aziende. Hanno la necessità di dotarsi di figure professionali, anche esterne, per svolgere quelle attività che non possono essere lasciate senza una guida.
Cosa fa il Digital Transformation Officer
Per riuscire a sopravvivere in un mercato fortemente digitalizzato e rimanere competitive, le PMI devono essere in grado di stare al passo con l’innovazione. Il DTO ha il compito di promuovere un cambiamento significativo attraverso le tecnologie digitali.
Alcuni esempi dei compiti svolti dal DTO in collaborazione con i vari reparti aziendali:
- Definire una serie di strumenti hardware e software allo scopo di rendere i processi più efficienti e meno costosi.
- Scegliere il tipo di connettività da adottare in base alle migliori tecnologie disponibili nella zona e in base alle reali necessità.
- Assicurare che l’azienda mantenga la continuità di connessione mediante linee di backup o un sistema multi-operatore.
- Adottare una politica di cybersecurity per far fronte alle continue minacce informatiche, anche attraverso la formazione del personale, spesso primo veicolo di attacco.
La digitalizzazione non è così diffusa
Sebbene nove PMI su dieci gestiscano già in maniera elettronica almeno una parte dei documenti aziendali, l’ISTAT rileva che non tutti i processi digitalizzabili sono ancora stati implementati.
Ci sono ancora molte attività gestite in maniera ormai arcaica: per questo una figura professionale esperta è fondamentale.
Dato che per alcune realtà economiche non è semplice reperire tale figura sul territorio, il ruolo può anche essere ricoperto da un’azienda esterna che si prende carico delle mansioni del DPO.
La cybersecurity è sottovalutata
L’ambito più deficitario è quello relativo alla cybersecurity. Qui, molti imprenditori e manager hanno l’errata convinzione che l’adottare alcune politiche di sicurezza, es NIS2, sia solo un obbligo burocratico per adeguarsi alle norme.
Purtroppo, le continue notizie di aziende che vengono pesantemente attaccate è ormai all’ordine del giorno. Da considerare poi che quello che succede alle PMI non viene quasi mai rilevato dalle testate mainstream.
Da addetti del settore possiamo però confermare che l’errata adozione di una digital security, o addirittura l’assenza della stessa può mettere in ginocchio intere aziende.
Sono in particolar modo i responsabili delle aree tecnologiche a dover pensare che la cybersecurity non è una pratica da sbrigare e neanche solo un modo per proteggere l’azienda. Devono rendersi conto che è un modo per dare più valore a quello che si fa e che rende l’azienda più forte e competitiva sul mercato.
In conclusione
La digitalizzazione è indispensabile. Un professionista che conosce a fondo il digitale, che sa guidare gli addetti, che è in grado di introdurre una cultura innovativa è fondamentale.
Anche le PMI possono permetterselo, anzi devono farlo al più presto.
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