Le telecamere di sorveglianza migliorano sicurezza e controllo, ma sollevano preoccupazioni sulla privacy. È essenziale bilanciare i benefici con l’adozione di normative chiare per prevenire abusi e proteggere i diritti individuali.
Le telecamere di sorveglianza sono un tema di crescente rilevanza, poiché esse offrono indubbi vantaggi sul fronte della sicurezza, ma in determinati contesti possono comportare abusi e violazioni della privacy.
È quindi fondamentale esplorare i vari aspetti per comprendere dove sia possibile tracciare un limite etico e legale.
Il mercato della videosorveglianza
Da decenni, il mercato globale della videosorveglianza è in continua espansione. Secondo Businesscoot, che si occupa di ricerche di mercato, si prevede che il valore stimato in dollari passerà dai 72,79 miliardi del 2023 a 129,9 miliardi entro il 2028.
Ormai, non esiste quasi nessun luogo che non sia monitorato da telecamere di sorveglianza. I principali motivi sono il controllo e la sicurezza.
È possibile monitorare il traffico stradale, così come l’afflusso di persone in determinati luoghi. Questo, può essere fatto per scopi statistici, ma anche per motivi di sicurezza, ad esempio in caso di incidenti stradali o per identificare una rissa in corso.
Le applicazioni sono innumerevoli e la necessità di coprire un numero sempre maggiore di situazioni, insieme all’economicità degli apparati e alla vasta scelta di soluzioni disponibili, ha portato alla proliferazione delle telecamere di sorveglianza.
La sicurezza dei luoghi con le telecamere di sorveglianza
Il monitoraggio da remoto consente di tenere sotto controllo aree in tempo reale, permettendo una risposta rapida in situazioni di emergenza. Questo è particolarmente utile in contesti commerciali e pubblici.
L’uso delle telecamere comporta anche una riduzione dei costi. I sistemi di videosorveglianza possono risultare più economici rispetto all’assunzione di personale di sicurezza, riducendo i costi operativi a lungo termine.
Prevenzione e repressione del crimine
Le telecamere possono fungere da deterrente per atti criminali come furti e vandalismi. La loro presenza visibile può dissuadere i potenziali trasgressori dal compiere reati, riducendo così l’incidenza di crimini nelle aree monitorate.
Un altro aspetto importante riguarda la raccolta di prove. Come spesso vediamo nei telegiornali, non è raro che gli investigatori visionino i filmati delle telecamere per individuare i sospetti di un crimine o per tracciare i loro spostamenti al fine di una futura cattura.
Uso e abuso delle telecamere di sorveglianza
Quando Nobel inventò la dinamite, lo fece per agevolare lo scavo di gallerie, non certo per far saltare in aria le persone. Allo stesso modo, l’energia nucleare non è stata concepita per la creazione di bombe.
Spesso, non è lo strumento a essere pericoloso, ma l’uso che se ne fa. Uno dei principali problemi legati all’uso delle telecamere di sorveglianza riguarda la violazione della privacy, con il rischio di effettuare una sorveglianza non autorizzata.
Le telecamere possono essere utilizzate in modo abusivo per monitorare individui senza il loro consenso, violando diritti fondamentali.
Le immagini raccolte possono essere sfruttate per ricatti o coercizioni, un uso improprio che rappresenta una seria minaccia alla sicurezza individuale e alla libertà personale.
Si può pensare di sentirsi al sicuro finché si vive in uno stato di diritto, ma anche in questo contesto, gli abusi ai fini di dossieraggio e ricatto sono già avvenuti. Inoltre, in un mondo così instabile, non è del tutto garantito che uno stato democratico rimanga tale nel lungo periodo.
Il capitalismo della sorveglianza
Come scrive Shoshana Zuboff nel suo libro Il capitalismo della sorveglianza, non solo i social network e il web, ma anche milioni di sensori e telecamere sparsi per il mondo costituiscono una rete che ci spinge verso determinate direzioni, soprattutto per scopi commerciali. Le telecamere di sorveglianza, come parte dell’apparato del capitalismo di sorveglianza, svolgono un ruolo cruciale nella trasformazione dell’esperienza umana in dati commerciabili.
Fonti, prosegue la scrittrice, evidenziano come queste tecnologie, integrate in diversi aspetti della vita quotidiana, catturino comportamenti e informazioni che non erano destinati a essere pubblici, trasformando spazi privati e pubblici in una fonte inesauribile di surplus comportamentale.
Dove sta il limite?
Come sempre, il confine è sottile. La diffusione delle telecamere ha portato sicuramente numerosi benefici. In alcuni Paesi, esse vengono utilizzate massicciamente per la repressione del crimine, ma anche per l’individuazione di individui non in linea con le politiche del governo, tramite il riconoscimento facciale.
Non è raro che, entrando in alcune nazioni, venga richiesta una scansione del volto all’aeroporto. Ma qual è il vero scopo? Rintracciarci facilmente se ci accade qualcosa o controllare i nostri movimenti?
Intelligenza artificiale e riconoscimento facciale
L’introduzione di intelligenza artificiale potenzia notevolmente gli strumenti di sorveglianza. Chi ha visto la serie Person of Interest può intuire la potenza di tali tecnologie.
Nell’Unione Europea, l’uso del riconoscimento facciale in tempo reale è vietato, sebbene possa essere molto utile per rintracciare criminali e terroristi. È possibile però usufruirne succesivamente, solo per un numero “selezionato” di reati e previa autorizzazione dell’Autorità giudiziaria competente o di altra autorità indipendente preposta.
Il confine tra l’utilizzo legittimo e l’abuso delle telecamere è sottile. È essenziale che esistano normative chiare che regolino l’uso della videosorveglianza, garantendo che:
- Le telecamere siano utilizzate solo in spazi pubblici o privati con il consenso degli interessati.
- Le registrazioni siano conservate solo per il tempo strettamente necessario e utilizzate esclusivamente per scopi legittimi.
- Venga rispettato il diritto alla privacy, evitando riprese non autorizzate in aree sensibili.
Riferimenti Utili
Per approfondire ulteriormente l’argomento, puoi consultare i seguenti riferimenti:
Libri:
- “Videosorveglianza e Privacy” – Analizza le normative vigenti e le implicazioni etiche dell’uso delle telecamere.
- “Il capitalismo della sorveglianza” – Rivela come Il futuro dell’umanità nell’era dei nuovi poteri ci condiziona
Articoli Online:
- “Videosorveglianza: vantaggi e svantaggi” – Un articolo che discute in dettaglio i pro e contro della videosorveglianza nel contesto commerciale.
- “Videosorveglianza e privacy: il rapporto di Federprivacy” – Un’analisi delle problematiche legate alla privacy nell’ambito della videosorveglianza.