Dopo la pandemia un altro importante evento impone una profonda trasformazione delle politiche digitali. Attacchi informatici, carenza di chip, software commerciali potenzialmente a rischio e nuove strategie internazionali fanno di nuovo cambiare tutto. La nostra priorità è mettere in sicurezza le aziende da spiacevoli intrusioni che con i nuovi scenari non potranno che metterci davanti a nuove sfide tecnologiche.
Non siamo ancora usciti dalla pandemia che ha ridisegnato il mondo digitale, imponendo una accelerazione mai vista, che un nuovo terribile scenario si affaccia all’orizzonte.
Lo scenario internazionale dovuto alla guerra in Ucraina fa cambiare tutto in ambito digitale. La globalizzazione come l’abbiamo conosciuta è probabilmente giunta al termine o per lo meno verrà profondamente ridimensionata. Come sempre, ci sono luci ed ombre quando avvengono cambiamenti così profondi e veloci.
Vediamo dove impatta un nuovo assetto politico-economico mondiale nel settore digitale e tecnologico.
La guerra digitale
Non è da oggi che i cyber attacchi a livello mondiale imperversano, sia da e verso settori governativi che privati. Mettere in sicurezza il perimetro aziendale è una priorità come abbiamo sempre scritto in queste pagine, ora il livello di allerta si alza notevolmente. Non a caso il Computer Security Incident Response Team, l’istituito presso l’Agenzia per la cyber sicurezza nazionale (ACN), ha inserito nella sua home page il livello di sicurezza alto ed ha diramato un comunicato di che si può leggere qui.
Anche inconsapevolmente possiamo usare software che in qualche modo è connesso all’Ucraina o la Federazione Russa e attacchi verso questi sistemi possono influire sulle prestazioni di questi programmi oppure, come forma di ritorsione, essere usati per intrusioni nei sistemi delle organizzazioni, pubbliche e private.
Per questo, è necessario elevare il livello di sicurezza aziendale. Le ritorsioni perpetrate a livello informatico coinvolgono a vario titolo multinazionali che tutti noi conosciamo come Google, Apple Facebook e molte altre che compaiono meno nel mainstream ma che sono diffusissime.
Questo porta inevitabilmente a ridisegnare la geopolitica digitale. Vengono bloccati servizi come ritorsione o attacco sia da parte della Russia che da parte del resto del mondo contrario a questa azione di guerra.
Essendo molto del software di provenienza occidentale, ma anche l’Ucraina ne è un grande produttore, la difesa russa non può che passare per la dismissione di tali programmi mettendo in atto alternative che segneranno un solco digitale come mai si era visto.
La guerra digitale di Anonymous
La più famosa organizzazione internazionale di hacker ha di fatto dichiarato guerra alla Russia con attacchi a numerose infrastrutture come banche, ferrovie, stazioni televisive ed aziende. Questo ci fa capire come, volendo, ci sono persone perfettamente in grado di mettere in crisi anche organizzazioni che dovrebbero essere a prova di hacker.
C’è da dire, ad onor del vero, che importanti attacchi sono possibili solo dopo una pianificazione che avviene nel tempo sfruttando vulnerabilità non note. Dietro Anonymous possono nascondersi anche servizi segreti che avevano da tempo preso di mira determinate organizzazioni.
Nel nostro piccolo, dobbiamo organizzare un tipo di difesa delle nostre aziende che permetta di essere resilienti e in grado di ristabilire la normalità in caso di attacco. Questo ovviamente, indipendentemente dalla situazione del momento.
La fine della globalizzazione digitale e non solo
Già da tempo la Russia aveva ipotizzato una propria rete internet indipendente da quella del resto del mondo, una sorta di great firewall cinese. Questa iniziativa probabilmente verrà accentuata nel tentativo di tenere il più possibile sotto controllo il traffico internet e i suoi servizi.
Lo scenario futuro prevede una separazione tra due o più ecosistemi digitali indipendenti per evitare di dipendere da nazioni che, dopo questa brutta esperienza, si riterranno nemiche.
Da questo punto di vista, il mondo occidentale parte molto avvantaggiato ma la Cina è un grande produttore di hardware e software che non è certo ostile alla Russia. Le sue scelte però la mettono in difficoltà rispetto al resto del mondo con cui collabora ed è frutto della sua crescita economica. Bisognerà vedere come reagiranno nel tempo a una situazione profondamente mutata.
Quindi, si stanno ridisegnando assetti del tutto imprevedibili in aggiunta ad altri già in atto. La crisi dei microchip che già aveva messo in atto un processo di rientro della produzione in occidente verrà accelerato innescando di fatto una deglobalizzazione.
In questo momento, oltre ai blocchi di produzione noti si stanno aggiungendo quelli voluti per scelte strategiche o perché determinati componenti venivano usati in Ucraina o Russia. Si sta già di fatto avviando l’estinzione delle imprese globali.
Le criptomonete
Esistono ormai da anni decine di criptomonete anche se ai più sono conosciute solo Bitcoin ed Ethereum. Anche gli stati stanno sperimentando monete digitali. Il vantaggio di queste monete è l’essere decentralizzate e non sottoposte ai controlli delle banche centrali.
Il crollo del rublo e il blocco delle transazioni attraverso lo Swift fa inevitabilmente rendere appetibile l’uso di monete digitali per scavalcare le ristrettezze imposte. Non a caso, subito dopo l’inizio del conflitto, il loro valore si è impennato.
Gli scenari futuri
Difficile in questa fase prevedere il futuro con precisione ma la tendenza e quella di ritrovarci di nuovo in un mondo diviso in due blocchi che prevede anche la profonda divisione digitale. Il conflitto nel cyberspazio non potrà che aumentare imponendo un livello di difesa come mai si era pensato prima. Per questo ogni azienda non può più permettersi una gestione “allegra” della sua infrastruttura digitale.
Diventa quindi ancora più importante mettere in atto una misura di protezione informatica del perimetro aziendale interno ed esterno. In questi due ultimi anni il mondo digitale si è trasformato e niente sarà più come priva. Conviene prenderne atto e darsi da fare.