Iniziata l’era del calcio in streaming. Le difficoltà degli inizi, la differenza tra streaming e live streaming. I vantaggi di Amazon, il ruolo delle CDN e perché il problema interessa anche le aziende.
Il calcio in streaming è ufficialmente iniziato in questo 2021. La lega calcio ha deciso che le aziende che producono video in streaming possono far parte dell’offerta per gli appassionati di questo sport.
Questo ha causato la frammentazione delle offerte, che costringe gli appassionati a sottoscrivere diversi abbonamenti facendo arrabbiare i più. Qui però ci occupiamo della parte tecnica che ugualmente ha fatto infuriare gli abbonati cercando di capire come funziona il live streaming.
Quello che tutti hanno notato è che difficilmente si riesce a vedere una partita con la fluidità con cui eravamo abituati.
Chi sono gli attori del calcio in streaming
I player coinvolti nella trasmissione del calcio in streaming sono: Dazn con i diritti per la serie A. Poi ci sono Infinity di Mediaset, con le partite di Champions League e Amazon Prime video, sempre con la Champions per i match non coperti da Infinity.
Come è andata le prime volte?
Un disastro! Dazn a scatti o con blocchi generalizzati. Infinity molto peggio, nonostante le sue partite siano trasmesse in contemporanea dal satellite di Sky. Amazon è stata pressoché perfetta nella prima partita per poi sprofondare nella seconda, anche se principalmente per problemi diversi.
La differenza tra lo streaming e il live streaming
Ci si può legittimamente chiedere: Ma io guardo sempre video in streaming. Su Netflix, Youtube, Rai Play, Amazon Video, Disney + ecc e non ci sono mai problemi. Allora perché con le partite non è uguale?
La differenza sostanziale è che il normale streaming è come un download di un file, con la differenza che non devi aspettare che venga scaricato tutto per usufruirne. Puoi vederlo da subito mentre il resto del contenuto verrà via via scaricato.
All’inizio viene creato un buffer di dati, ovvero una scorta che si aggiorna di continuo e che, se tutto funziona a dovere, rimarrà sempre come riserva da cui attingere per momentanei rallentamenti per fare in modo che non venga interrotta la visione. In pratica quello che vedi non sta arrivando in tempo reale ma stai vedendo quella parte già scaricata.
Il video si blocca solo se finisci quella scorta prima che siano scaricati altri dati. Inoltre, i flussi video vengono compressi ed ottimizzati per il dispositivo da cui stiamo godendo la visione. Questa compressione viene fatta prima ed è adattata ai vari momenti del file processato. Un lavoro lungo ma che si può fare dovendo distribuire il contenuto in un secondo momento.
Altro elemento fondamentale: Non tutti stanno vedendo lo stesso contenuto allo stesso contemporaneo momento come avviene con un live streaming.
Ultimo, ma non meno importante, i contenuti sono replicati su CDN (Content Delivery Network), ovvero server posizionati sui principali snodi della rete che gestiscono una replica del catalogo dei contenuti. In pratica stai vedendo quello che viene da quei server e non da quelli originali del gestore di contenuti. Per questo, sempre che il nostro fornitore di banda internet non abbia saturazioni dovute a tutto il resto che passa per i propri cavi o etere e che disponiamo di apparati configurati bene in casa, lo streaming si vede bene.
Il live streaming
Il discorso per il live streaming si fa più complicato. In un evento live ci sono differenze sostanziali. Cerchiamo di vederle con semplicità.
Riprendendo il paragone con il download nel live streaming stiamo guardando pacchetti di dati che il fornitore inserisce in tempo reale a mano a mano che la trasmissione va avanti e deve farlo in modo velocissimo.
Dal punto di ripresa delle immagini, la regia video, i nostri dati devono fare un percorso lungo e tortuoso e cercare di arrivare sui nostri schermi nel minor tempo possibile.
La compressione di cui parlavamo non può essere allo stesso livello dello standard streaming, perché ci vuole troppo tempo. Così si ricorre ad una compressione veloce e meno ottimizzata che però ha bisogno di molta più banda.
Questo flusso poi deve essere inviato a tutti gli utenti che ne fanno richiesta e per il calcio in streaming arrivano a milioni ed in contemporanea.
Per questo, il tutto viene sempre inviato alle CDN per ridurre la distanza dal luogo di trasmissione al punto di fruizione.
Il ruolo delle CDN
Supponiamo che un provider di contenuti utilizzi 5 CDN di fornitori diversi e collocate ad esempio, una in ogni regione. La regia video manda il contenuto solo alle CDN, riducendo la banda che occorre rispetto a mandarlo a tutti gli utenti. Noi ci collegheremo a una di esse insieme a tutti coloro che hanno il nostro stesso fornitore di accesso nello stesso territorio, ma che saranno sempre meno di tutti gli utenti.
Eppure, questo non è sufficiente ed il motivo è dovuto al fatto che il contenuto è in diretta e quindi tutti questi passaggi: ripresa delle immagini, codifica, distribuzione alle CDN e invio ai singoli utenti impiegano tempo. Ed il tempo in un evento live è fondamentale e deve essere ridotto al minimo.
Oggi, tutto questo arriva ad impiegare fino a 20 secondi. Se fosse così per tutti non ci si accorgerebbe di niente, a meno che uno non sia allo stadio. Il problema è che i dati percorrono “strade” diverse e anche le caratteristiche tecniche dei dispositivi da cui guardiamo influiscono.
Così, nel caso del calcio, il nostro vicino potrebbe esultare per un goal mentre noi stiamo ancora guardando l’azione che lo precede, rovinandoci il gusto dello spettacolo.
Perché spesso si blocca o si vede a scatti
Nonostante tutti questi tecnicismi e sopportando il ritardo rispetto ai vicini tutto dovrebbe però filare liscio ma non sempre è così. Perché?
Conta la qualità vera della connessione. I flussi video che vanno alle CDN e poi a noi passano comunque nella rete internet di tutti e quindi se incontrano una rete congestionata possono subire rallentamenti importanti.
Non ha senso, infatti, avere ad esempio un collegamento FTTH (la fibra fino a casa), se la rete che c’è dietro (rete di trasporto) è satura. Anche la quantità di banda disponibile in origine ed i contratti fatti con i gestori di CDN hanno il loro peso. È quindi possibile che una casa in campagna con una connessione non troppo veloce ma che è collegata a un gestore non saturo ed a una CDN abbastanza libera ottenga una fluidità preclusa a chi sta in una grande città con banda larga ma con fornitore di accesso saturo e CDN altrettanto satura.
Perché ad Amazon va meglio ma non sempre
Dazn e Infinity sono fornitori di contenuti. Amazon fornisce contenuti attraverso Prime video ma è anche uno dei più importante provider di fornitura di data center e dispone di banda potenzialmente infinita. Tanto per fare un esempio, Netflix è ospitata sui data center di Amazon.
Anche la maggiore CDN, attraverso Cloudfront, è sua e la può dimensionare a piacere.
Infatti, in occasione della prima partita trasmessa non ci sono stati problemi per nessuno. A parte piccoli blocchi illimitati e dovuti soprattutto alla rete interna dei fruitori. Nella seconda partita invece c’è stato un tracollo totale. Questo, anche se Amazon aveva “aperto i rubinetti” della banda al massimo portando il traffico passante per il MIX di Milano ad un picco di 1,4 Terabit al secondo. Cosa è successo?
Amazon, avendo avuto risultati positivi dal primo evento live trasmesso, però con qualità massima Full HD, ha provato ad aumentare la qualità trasmettendo in 4K HDR.
In questo caso hanno sbagliato tutto. Nonostante di banda ce ne fosse a sufficienza, lo streaming ha sofferto parecchio e nonostante la potenza di fuoco di Cloudfront, si sono verificati parecchi colli di bottiglia, probabilmente dovuto al notevole aumento di quantità di dati necessari per una trasmissione 4K in HDR.
L’HDR ed i test solo live
Proprio l’HDR che è l’acronimo di High Dynamic Range e consente di visualizzare una gamma più ricca di colori, bianchi più luminosi e neri molto profondi ha creato il peggior disastro. I tentativi di aggiustare la cosa non li stiamo a raccontare, però è andata molto male per la maggior parte degli utenti, con tentativi di aggiustamento che hanno peggiorato la situazione.
Purtroppo, non si possono fare simulazioni a priori e solo il live è anche un test e quindi il problema dovrebbe rientrare in seguito. Al momento, solo Amazon può riuscire nell’impresa mentre Dazn e Infinity sembrano tagliati fuori a meno che non facciano pesanti investimenti, molto più di quelli messi in campo fino ad ora.
Quanto è importante il percorso che fanno i dati
Tutto questo racconto, come abbiamo visto ha a che fare con il transito dei dati sulla rete e si evince che non basta essere connessi ad internet ma la qualità di come si è connessi è fondamentale. Questo vale per chi ci fornisce l’accesso alla rete e chi ne usufruisce.
Qui facciamo un parallelismo con le connessioni a internet delle imprese. Quante volte abbiamo sperimentato situazioni non performanti in azienda? Eppure, non stiamo guardando film che consumano parecchia banda. Allora da cosa dipende?
Dipende soprattutto come fa transitare i dati il nostro fornitore di accesso. Gli investimenti che introduce per far si che tutto funzioni. Gli accordi con i data exchange (luoghi dove si scambiano i dati) e la capacità di alzare la banda in base alle richieste da parte degli utenti.
Poi tocca a noi far in modo che in azienda i dati transitino in una rete ottimizzata, che non crei colli di bottiglia o rallentamenti.
La soluzione di ERITEL
Per il calcio in streaming a casa tua non possiamo fare nulla per la migliore connessione dati, in azienda si.
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